(DAL DIARIO DI CAMPO DI UN’ANTROPOLOGA MANCATA)
DI TERRAZZE ASSOLATE E HULA HOOP IMMAGINARI
“Sono sempre un po’ strani gli inizi”.
Figurarsi le fini.
Finisce ora un mese di esperienza belmondina, edizione feste invernali.
La colonna sonora? Dal latin alla goa, passando per Mina, ovviamente.
Odore di stufa e sapore di sottoli.
“Entrando nei mondi degli altri ti rendi conto di cosa manca nel tuo.
Non è necessariamente un male. Ognuno vive la sua vita.
Ma è un’occasione di crescita,
perché quel mondo lo scopri anche attraverso le parole degli altri.
E scopri alcune cose di te.”
A Belmondo pare splenda il sole anche a gennaio, ma quando c’è vento ne senti il sibilo tra le pietre di casa. Da bolognese è bastato un mese di vita calabrese per scoprire di amare il mare da lontano, da una terrazza assolata. Una linea retta tra qui e l’altrove. Su cui non puoi fare altro che ballare.